The Sense of Style

Steven Pinker, 2014

Il primo libro del 2018 si è perso per strada, e sono riuscito a finirlo solo a Febbraio avanzato. Seguendo il piano ho letto però qualcosa di diverso: un libro a proposito dello scrivere.

The Sense of Style è un manuale di stile per la lingua inglese: una collezione di suggerimenti per comunicare in modo comprensibile ed interessante. Numerosi libri di questo tipo sono apparsi nei secoli, e Pinker ne tiene presente. Da alcuni raccoglie spunti utili, ma sottolinea anche come molte “regole” di scrittura cerchino di fissare usi ed abitudini che, come il linguaggio stesso, sono destinati a variare nello spazio e nel tempo. Forzare l'inglese a seguire ideali vagamente ispirati al latino non è molto costruttivo. Seguendo un approccio scientifico invece, le regole più utili sono invece quelle che riducono l'ambiguità di un messaggio e rendono un testo più facile da interpretare.

Quasi due terzi del libro contengono saggezza che può essere applicata ad altre lingue. Per me che ho assorbito—e fin troppo apprezzo—grammatica e sintassi, i capitoli sulla struttura delle frasi e le loro associazioni sono la parte più interessante. Il breve riassunto sulle categorie di associazione di idee di Hume, la cigliegina sulla torta.

L'ultimo capitolo, in realtà quasi un centinaio di pagine, raccoglie una marea di errori o ambiguità più comuni. Per essi suggerisce soluzioni, o descrive i diversi usi nei vari dialetti dell'inglese. In una comoda tabella chiarifica fastidiosi verbi come lie, lay, e l'altro lie. E per chiudere con soddisfazione, alcune pagine sulla punteggiatura, ed un immancabile XKCD.

Scriverò meglio? Chi lo sa. Ma almeno mi ricorderò di lasciarvi un momento, con un paio di virgole, per prendere fiato.