Favole Periodiche

Hugh Aldersey-Williams, 2011

Un'altro libro per cui devo ringraziare Krustard, “Favole Periodiche” è rimasto nella metà bassa della pila per più di sei mesi, dallo scorso Natale fino a Luglio, quando ha infine raggiunto la superficie e mi ha seguito su una manciata di voli in giro per l'Europa.

A quanto pare Krustard ha il superpotere di ricordarsi cosa abbia regalato a qualcuno l'anno precedente, perché questo libro è un interessante modo di approfondire gli argomenti de “La Sostanza delle Cose”. Se quest'ultimo trattava però di materiali artificiali, della loro evoluzione ed impatto nella storia della civiltà, le “Favole Periodiche” scendono un gradino, imperniandosi su elementi naturali.

Il libro raccoglie gli elementi in sezioni imperniate sull'impatto più notevole degli elementi, una catalogazione assai più attraente rispetto a righe o colonne della tavola periodica. Ferro, oro, carbone ed uranio finiscono sotto “Potere”, ad esempio, mentre “Bellezza” è il contesto delle storie su neon, cromo, e berillio. Storie innumerevoli, intrecciate nei racconti più complessi sulle scoperte, ma soprattutto sugli scopritori.

Molti capitoli menzionano la posizione degli elementi nell'immaginario e nella cultura, ed il suo variare con il progresso tecnologico. È interessante come molti materiali nuovi, inizialmente difficili e costosi da lavorare, siano immediatamente visti come simbolo di lusso, ma perdano in qualche modo valore con il loro diffondersi nella società, e riescano a trovare la loro posizione nella cultura e nel mercato solo dopo anni.

Dalla voce dell'autore traspare una grande passione per l'argomento, che si riflette in approfondimenti su dettagli curiosi, nonché viaggi ed investigazioni. Dalla breve visita alla fabbrica di medicine omeopatiche in cerca di plutonio, al capitolo “Terra” incentrato su un viaggio in Svezia. Questo include una visita ad Ytterby, su un'isoletta poco fuori Stoccolma, dalle cui miniere vennero isolati ben sette nuovi elementi.

Un libro quindi pieno di intrecci e connessioni, che mi hanno fatto scoprire quale siano gli usi ed i ruoli di quelle decine di elementi meno noti, di cui poco si parla. Nonché il fatto che cobalto e coboldo abbiano la stessa origine, nelle profondità delle miniere della Boemia.