Articoli per giugno 2017

Wool

Hugh Howey, 2012

Non sapevo nulla di Wool finché non è apparso sulla scrivania al lavoro, lasciato li da un collega —“È leggero ma interessante, leggilo”. Avendo finito da poco Quicksilver, un libro che leggero non si può definire, ho apprezzato assai ricevere qualcosa di nuovo e facile da leggere, senza dovermi prendere la briga di trovarlo o la responsabilità di sceglierlo.

L'ho letto in un modo sano e regolare: una manciata di capitoli quasi ogni giorno, fermandomi volontariamente, invece di sbloccarmi solo quando il buio o la fame mi costringono a muovermi.

La distopia questa volta è un silo sotterraneo, un grattacielo al contrario, dove l'umanità sopravvive dopo che uno sconosciuto disastro ha reso il pianeta inabitabile. Il silo se la cava decentemente, ma il passare degli anni e dei secoli ha cancellato ogni memoria del mondo esterno. Finché un po' di documentazione non inizia a saltare fuori.

La storia è interessante ed i personaggi decenti, a parte due piccoli gruppi: quelli che hanno pensieri troppo profondi, e come previsto nella pagina successiva sono morti; e quelli aggiunti a metà strada, che sembrano inventati sul momento per riempire un vuoto. Di questi ultimi ce ne sono un filo più del previsto. La causa è probabilmente il modo in cui il libro è stato scritto: è cresciuto un racconto alla volta, dopo il successo dei primi. E mentre il mondo riesce a crescere in modo consistente, i personaggi si infilano nella trama di traverso, a riempire ruoli necessari per continuare la storia.

Di nuovo, Wool è parte di una trilogia, ma una non pianificata. Il volume si chiude senza problemi ed in modo soddisfacente. Non sento il bisogno di cercare gli altri due, ma come libro spuntato dal nulla questo mi ha fatto piacere.