Articoli per novembre 2005

Altri viaggi

Che palle, devo smetterla di scrivere solo di viaggi e viaggi e viaggi. E poi sempre negli stessi posti: sto diventando monotono. Quindi non ne scrivo.

Ieri sera c'è stata la prima cena della “leva 1980” qua nel mio paesello. Ovviamente l'ho organizzata io, e sono riuscito a trascinare in uno stesso ristorante una dozzina di persone che non si vedevano (o perlomeno non si frequentavano) da più o meno 10 anni. Non so cosa mi aspettassi da una serata del genere: in fondo, di cosa possono parlare vecchi compagni di scuole elementari e medie che hanno preso vie diverse nella vita? di vecchi aneddoti? di quelli che non ci sono? di quello che hanno fatto nel frattempo? Tutte i miei pronostici sono andati disattesi, con grande gioia, e la serata si è rivelata talmente divertente da prolungarsi fino a tarda notte. Ottimo quando devi ancora fare i bagagli...

È strano vedere gente che conoscevi dopo tanto tempo: da un lato sembrano molto diversi da come li ricordavi, o da come li avevi visti nel pomeriggio su una antica foto di classe; dall'altro sono sempre gli stessi e all'interno del gruppo riformato riprendono le antiche posizioni: il casinista, la timida, lo stiloso, il me... e pensare che credevo di essere cambiato.

Ora sarà meglio che smetta di scrivere: lo zaino va chiuso, devo ricordarmi le ciabatte e lo spazzolino. E devo ricordarmi anche il Venza in stazione, che mi segue vacanziero dopo la sua laurea :-)

P.S. Alla fine, ho dimenticato il cavo del portatile con la presa svedese, e ho dovuto comprarne un altro.

Avvicinandosi allo zero

Il rattoppato Venza è ripartito per la patria e mi lascia qui solo (si fa per dire) a combattere contro l'inverno che si avvicina. Più o meno abituato alla notte che comincia alle 16:00, trovo ancora di che stupirmi per quanto riguarda il freddo.

Funghi brinati

Il freddo qua non da così fastidio come potrebbe far pensare, anche se stare sotto zero tutta la giornata è la media da Novembre a Marzo. Quello che magari non si prova fisicamente si nota però nelle cose che ti circondano. Prendiamo un'oggetto a caso che ho spesso in tasca: l'iPod shuffle. Essendo un pezzo di plastica con due bottoni, dovrebbe essere praticamente immune al freddo, e così infatti è. Cosa invece soffre, sembrerà assurdo, sono gli auricolari: cosa succede al metallo quando si raffredda? Terminator 2 insegna: si contrae e si indurisce.

In uno degli scorsi e freddini giorni (-5°), tiro fuori il sacchettino dalla tasca, estraggo gli auricolari arrotolati con estrema cautela a spirale e mi appresto ad indossarli. Stupito, mi ritrovo in mano una mollona semi-rigida che si rifiuta di cambiare forma. Così li rimetto nel sacchettino e li metto nella tasca interna del cappotto per scaldarli. Dopo 5 minuti li estraggo e velocemente sistemo fra maglia, cappotto e sciarpa in modo che meno cavo possibile rimanga all'aria aperta. Funziona, ma per poco: appena sentono il freddo, i morbidi cavetti che prima pendevano dalle orecchie diventano due bastoncini :-) In più anche la plastica sembra rimpicciolirsi e al minimo movimento del collo saltano fuori. E sono talmente piccoli che con indosso i guanti non riesci a rimetterli a posto, ti tocca esporre almeno una tenera manina al gelo.

Risultato? ancora una volta, tanto vale lasciar perdere e rimettere tutto in tasca :-)

All'anonimo capotreno

«Il locale delle 23:36 arriva in stazione a Genova ed egli scende dal vagone di testa. Gli si avvicina un ragazzo incappottato carico di roba, uno zaino in spalla, uno in mano, borsa da portatile a tracolla: “Scusi, io avrei un problema. L'unica macchina automatica per i biglietti non funziona.” L'uomo alza le spalle, come se la cosa non fosse così preoccupante né strana, ma il ragazzo continua: “Il problema non è quello, è che ho solo una carta di credito.” Il ferroviere si gira, lo osserva dubbioso e comincia a borbottare: “Non è bello, se non può pagare in contanti dovrò farle un verbale. Intanto salga, che siamo già in ritardo.” Sale il ragazzo con tutti i bagagli, rimanendo semi-incastrato nelle varie porte, e dopo poco lo segue il capotreno. Si siede accanto ad un suo collega, nel primo sedile. Il ragazzo ha occupato quello successivo. I ferrovieri cominciano a discutere. Di pesca

Esattamente 24 ore fa trovavo un essere umano nello staff delle Ferrovie dello Stato. Grazie.

AF Chapman In centro...

È stato un viaggio lungo, circondato sull'aereo da non so che slavi in vena di discutere ad alta voce nella loro complessa e incomprensibile lingua, di bere spumantino-Ryanair, di rovesciarselo addosso, di comprare cosmetici e orribili orologi sull'aereo, di fare gli scemi con le hostess e tutti gli esseri viventi di sesso femminile in un raggio di 4 sedili. Io provo Fastidio, e decido che immergermi nella lettura è l'unica via di fuga, visto che parlano più forte di qualunque musica possa scagliarmi nelle orecchie. Nel tentativo di alienarmi divoro il finale di The Grapes of Wrath e i primi 20 capitoli di un Harry Potter a caso. Che viaggio.

Strandvagen ...a Stoccolma

Lassù, dopo la partenza del Venza, la settimana è volata velocemente nello scoprire strani particolari delle tradizioni natalizie svedesi. Niente particolari luminarie per Natale (le strade sono normalmente più che illuminate) ma molto verde diviso fra alberi, ghirlande e decorazioni. Candele, in quasi tutte le finestre, a gruppi: questa luce calda è in effetti ottima per contrastare il colore più freddo della luce riflessa dal cielo—il sole sembra gia' tramontato, qualunque ora sia :-)—o dalla neve. Fuochi d'artificio per la prima domenica d'Avvento, che noi ci dimentichiamo senza fatica. Peccato in effetti partire, sarebbe stato interessante osservare le settimane a venire.