La volpe dietro l'angolo
Dove il raffreddore invecchia male il post
Dove il raffreddore invecchia male il post
Dove ricordo lo spartiacque
Dove l'estate arriva e se ne va
Dove ammucchio pensieri sugli ultimi mesi
Dove riempio il calendario
Dove guardo il tramonto su un boschetto di impennaggi
Dove poteva andare peggio
Dove sento i libri piegare lo spaziotempo
Dove passo dal pensiero all'azione
Dove le idee sono più complicate dei voli
Dove canto l'addio ai sorgenti
Dove evito la peste con una finta di corpo
Dove allineo lettere sfuocate sperando compongano parole
Dove scrivo ora che ho gli occhi per farlo
Dove all'improvviso so tutto sulla geografia dell'Ucraina
Dove canto le lodi dell'apertura laterale
Dove esamino un anno che lascio andare senza rimpianti
Dove annoto la scarsa motivazione
Dove rastrello foglie, e cose avvenute nelle ultime settimane
Dove è tempo che metta questo per iscritto
Dove la burrasca resta potenziale, ed io asciutto
Dove sono sospeso sull'orlo della pandemia
Dove riassumo un paio di mesi in cui il sole splendeva
Dove rallento, che di corsa si dimenticano le cose importanti
Dove infine posso riascoltarmi senza soffrire
Dove il sentiero non è più lo stesso
Dove mi lamento degli acciacchi
Dove seguo la strada che porta verso la neve
Dove riassumo l'anno che tutti riassumono
Dove marco la fine dell'anno e riempio un vuoto
Dove i piedi mi portano
Dove le foglie sbattono contro la finestra mentre scrivo
Dove sono soddisfatto del nuovo lavoro, a parte un dettaglio
Dove sento il lockdown nelle gambe, su per impervi sentieri
Dove immagino di aggirarmi in città, domani
Dove la strade sono ancora vuote, ma ho un lavoro nuovo
Dove chiudo gli occhi e sono nel bosco
Dove metto per iscritto la tensione della pandemia
Dove vi ricordo che avete storie importanti da raccontare
Dove scrivo un post per non mettere in ordine
Dove riassumo il ponte fra due case
Dove annoto cose mentre il sonno incalza
Dove riassumo gli ultimi commit
Dove prendo nota di un Settembre accelerato
Dove ridefinisco il concetto di "impulse buying".
Dove allineo mulini a vento per il futuro
Dove mi dilungo su una lunga sera, spesa a guardare per terra
Dove guardo fuori dalla finestra, e forse dovrei tenere un diario
Dove siedo in libreria; l'osmosi funziona con le parole, vero?
Dove evito il tipico meta-post, e mangio amidi
Dove combino tre bozze per lamentarmi dei cellulari
Dove riepilogo un'estate degna della sua denominazione
Dove prendo nota dell'incomprensione fra gli scozzesi e la neve.
Dove non presto troppa attenzione all'anno appena terminato
Dove scuoto la testa, contando così pochi libri
Dove riassumo e comprimo la storia del testimone, personaggio secondario.
Dove riassumo la stagione appena terminata, visto che non ne ho scritto prima
Oh, giusto, ho un sito su cui scrivere.
Maltempo e malriscaldamento sono una pessima combinazione
Anno nuovo, la maggior parte delle cose continua come prima.
Dove ho imparato a mangiare peperoni a colazione
Ho appena cambiato lavoro, i piedi non se ne sono ancora accorti.
Luglio porta turisti, mentre gli studenti migrano altrove
Saltare, oppure no?
Spendo il fine-settimana a Londra, per la prima volta dopo oltre dieci anni nel Regno Unito.
Prima tappa, la Scozia.
Non avere un sito mi ha portato a non raccontare storie. E negli anni se ne sono accumulate in quantità. Da dove comiciare?
Dove traccio l'ovvia connessione fra i piatti da lavare, il multi-universo ed i viaggi nel tempo.
Perché la prima se l'è mangiata l'ipod, rifiutandosi da codardo di salvare la bozza. Odio profondo per l'inaffidabilità del silicio.
Scritto ad un'ora sacrilega, in cui non essere a dormire è un insulto al piroettare di stelle e pianeti.
Dove scrivo nulla a proposito di nulla.