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Schiphol

Se devo aspettare cinque ore in un aeroporto, quello di Amsterdam è uno dei miei preferiti. Passato il controllo passaporti c’è una zona un po’ di lato che include una mini-biblioteca, tavoli di varie forme, e per qualche motivo non attira troppe persone. Su un lato un pianoforte, a cui rari viaggiatori-pianisti si siedono a suonare un pezzo. I bagni sono subito accanto, ed i marciapiedi mobili non producono fastidiosi e continui avvisi di “Mind your step”.

Un piano nell'aeroporto di Schiphol Trovare calma negli aeroporti è diventa una mia specialità

Sono di rientro dopo un paio di settimane in Italia. Avevo pochi progetti per le vacanze, ma la maggior parte sono falliti per un misto di germi e maltempo—immaginate Virus-nado ecco. Il piano B non è andato così male: divano e libri principalmente, ma sono riuscito ad incontrare un paio di amici. Un giorno meno ventoso sono andato a scarpinare lungo la costa. È calata la sera, con Giove e Venere piacevolmente allineati, e tre quarti di luna ad illuminare la battigia ed il mio percorso. Vista così anche la Liguria del cemento armato può sembrare magica.

Morex Cubid 3688 Lo tenevo in verticale, però

Superato il virus, mentre ancora il nado imperversava, ho speso un paio di giorni ad aggiornare l’hardware italico. Ho dismesso il mio antico case mini-ITX attraverso cui sono passate tre schede madri fanless, inclusa, nel lontano 2006, una insolita con processore Via e doppio Ethernet. All'inizio aveva fatto da server e backup (con Slackware!), poi fu promosso a PC per i genitori, guadagnando un lettore dvd e wifi per fare streaming verso il televisore.

Ma gli anni elettronici passano veloci, forse sette per ogni anno reale? Il televisore fa streaming da solo, i DVD quasi dimenticati. Invece di aggiornare una quarta volta la scheda madre, ho deciso di sostituire l’intera macchina con qualcosa di più piccolo ed integrato. Ho portato a casa un NUC, un piccolo kit della Intel. Trabocca di porte, supporta i nuovi e lussuosi dischi M.2, e mi aspetto che il processore i3 sia sufficiente per una decade o quasi. I led purtroppo non sono blu e fantascientifici, e dovrò accontentarmi di quelli bianchi.

Nel processo ho notato che le nuove tecnologie non mi rendono felice—invecchio? Forse le confronto con i ricordi dei mille pezzi e cavi dismessi negli anni, ed in origine perfetti, o con la scatola dei floppy ingiallita che esce dal fondo dell’armadio. Per un momento riporto i dischetti in vita con il lettore USB, custodito con reverenza, ma anch’essi mi rammentano solo del passare del tempo, e di quanto fossero lenti a leggere un file.

Commenti

  • kairos2020

    L'ultimo viaggio, di lavoro, risale ormai a 5 anni fa, ma per oltre 10 anni ho viaggiato molto in aereo, non ricordo di aver mai visto un simile angolo di pace in un aereoporto, neppure a Lorient (FR) che pure è, relativamente, molto poco frequentato. Pur avendo lavorato a lungo nel settore informatico sono refrattario alle nuove tecnologie, nei miei viaggi ho sempre utilizzato un semplice lettore di file mp3 di una marca ormai dimentica comperato in Egitto e durato oltre 10 anni. Solo l'ultimo anno ho ceduto e ho preso un tablet, ma solo per vedere i film... il lettore di mp3 però era sempre in borsa.

  • dreadnaut

    Concordo sul lettore MP3: assieme ad un paio di cuffie o auricolari che isolino dai rumori dell'aereo o della folla, rendono un viaggio assai più facile. Apprezzo anche Super Hexagon per i voli più lunghi.