Tenerife: Parco del Teno
Dopo i primi giorni di mare e calore, ci dirigiamo a nord lungo la costa, verso il massiccio del Teno. La zona è un intreccio di ripide valli che scendono fino al mare, punteggiate coltivazioni a balze e minuscoli centri abitati, di neanche cento abitanti.
Montagne appuntite, e stradine piene di tornanti
Anche qua incontriamo più turisti che locali, ma è più facile evitarli: la maggior parte si muove in auto a noleggio o con un tour organizzato, invade un paesino, scatta selfie a destra e manca, poi riparte. Noi abbiamo fatto una scelta diversa: dormiamo sul posto, e ci muoviamo con gli autobus locale. Questi sono furgoncini da circa 25 posti, e tutti sembrano includere un'anziana del luogo, seduta in prima fila, con la quale l'autista può discutere animatamente di questioni locali e personaggi della zona.
Restando sul posto, osserviamo il resto degli stranieri sparire nel tardo pomeriggio. A noi rimangono due o tre ore di luce e silenzio, che spendiamo scoprendo viuzze ripidissime, passeggiando lungo la strada fuori dal paese, e in generale godendoci la pace ed il panorama. E quando arriva la notte, ci sono ben poche luci a distrarre l'occhio: il cielo è un tappeto di stelle, le costellazioni tutte nel posto sbagliato, la via lattea un arco fra il mare e le montagne.
Masca è minuscolo, e sta li in equilibrio
Durante la giornata, scampagnate. I sentieri della zona, un parco naturale, sono ben tenuti e segnati, inclusi colori per indicare “non andate di qua”! Collegano le cime, raggiungono altri piccoli centri abitati, fattorie isolate, spuntano sulla strada vicino alle fermate degli autobus. Le colline sono diverse ed interessanti: le piante sembrano prese dalla sezione succulente dell'IKEA, ed ingrandite cento volte, le lucertole sono lunghe quaranta centimetri, fichi d'india ed agavi dominano il paesaggio. Poi il sentiero gira un angolo, e si finisce sul versante lontano dal mare, dove le nuvole si accumulano e depositano umidità. Tutto cambia: all'improvviso siamo in una foresta, dove piante e trifoglio verdissimo coprono il terreno. L'aria è fresca e piacevole, come se qualcuno avesse settato il condizionatore su “perfetto”. È la laurisilva, la foresta delle coste umide che una volta circondava il Mediterraneo ed ora, cacciata dal clima più arido, rimane solo in pochi angoli del mondo. Un altro angolo, e siamo di nuovo a sudare fra cactus e lucertole. Se non siamo in mezzo ad una nuvola, lo sguardo arriva lontano, fino al picco del Teide, il vulcano centrale di Tenerife, o alle isole di La Gomera e La Palma. Il resto è oceano, blu ed accecante. La crema solare mi salva dalla cottura completa, assieme al buff UPF 50 in testa.
Ogni sentiero una meraviglia
Domani bagagli, e comincia il ritorno.