Articoli per dicembre 2021

The Obelisk Gate

Nora K. Jemisin, 2016

Sono già passati un paio d'anni da quando ho letto The Fifth Season, anni in cui ho evitato di aprire gli altri due volumi nella trilogia, che mi guardavano dallo scaffale. Avevo apprezzato il primo, ma non sembrava mai il momento giusto di continuare. Poi il momento è arrivato.

The Obelisk Gate potrebbe essere incollato in fondo al primo libro, tanto immediata è la continuità. L'impatto dopo due anni è notevole, e mi ci vuole qualche pagina a ricordarmi chi sono i personaggi, e cosa stavano facendo. Il mondo sta finendo, quello è facile da ricordare. La crosta terrestre è un po' impazzita, la gente con poteri "geologici" è sempre una maltrattata e temuta minoranza, e tutti sopravvivono come possono.

Ma grosso evento è all'orizzonte (del terzo volume) e Nora Jemisin prepara i vari pezzi del gran finale: le fazioni iniziano ad essere più chiare, la posta in palio alta, altissima, con extra bonus traumatici. Apprezzo i personaggi che restano incerti, pronti ad essere spostati da un lato o dall'altro per sbilanciare e rendere interessante il finale.

Una cosa che però mi cruccia è l'apparizione di una specie di magia. Il primo volume aveva creato questo mondo interessante, dove la scienza era persa, e quel che rimaneva era un misto di tradizione e superstizione. Ma restava meccanicistica e spiegabile. In questo libro, è affiancata da un diverso "potere" che fa un po' quello che vuole. Gli effetti crescono in modo esponenziale, e tutto sembra possibile. Mi viene da pensare: ce n'era proprio bisogno?

Per il resto resta ben scritto ed interessante, quindi procederò a leggere il finale, magari prima di due anni.

Stories of Your Life and Others

Ted Chiang, 2002

Avevo di recente letto Exhalation, la seconda raccolta di storie di Ted Chiang, quando il saggio Cippu mi spedisce un libro in regalo: la prima raccolta, Stories of Your Life and Others. Sarà stato un decennio fa che mi era capitata in mano una copia, ed avevo letto ed apprezzato il primo, breve racconto. Lo riprendo in mano in un mondo diverso, una persona diversa. Ed è ottimo come lo ricordavo.

Come in Exhalation, le storie sono un misto di fantascienza ed attenzione alla situazione umana. Le ambientazioni sono varie e differenti, lontane dai binari del genere letterario.

Certo di farmelo durare, ma sette storie si leggono velocemente. “Tower of Babylon”, la prima, resta forse la mia preferita, ma ora è in buona compagnia nei miei ricordi. Decisamente un libro da tenere a portata di mano, ed assaggiare ogni tanto, nel tempo.

Per un assaggio, ho scovato su un vecchio sito Division by Zero.

Svogliatezza

All’inizio del mese è già chiaro che la Situazione si sta complicando di nuovo. I numeri crescono, così come la preoccupazione nei comunicati del governo, che spiegano come non sia ancora il momento per le misure arrivate troppo tardi nelle precedenti ondate. Quindi mi sbrigo a prenotare la terza dose del vaccino, e lo faccio giusto prima dell’ondata di panico nazionale che riempie i centri di vaccinazione. La coda richiede comunque più di un’ora, sono in tanti ad avere la stessa idea.

Nel frattempo l’ufficio in cui non vado mai richiude, incontri ed eventi annullati come è giusto che sia. Riusciamo a volare in Italia per le vacanze, e ci tocca solo qualche giorno di isolamento. Alla fine del quale però, la socialità rimane azzoppata: è difficile muoversi, quasi impossibile incontrar gente in modo rilassato.

Il risultato è una svogliatezza generale, e tanto tempo speso sul divano, a volte con un libro, a volte alla ricerca di contatto umano. Questo secondo Natale pandemico è più strano del primo: allora i limiti erano chiari e netti, adesso richiedono impossibili calcoli di rischio, distanze, tempi di contatto.

Forse devo organizzare più cose.