I libri del 2020
Bianco, nero, e giallo limone
L'anno finisce, e giunge il momento per il tradizionale post sui libri letti. C'è una certa soddisfazione questa volta, non per un numero elevato o altro, ma per i libri stessi, che aleggiano positivi nel ricordo. Forse il contesto della lettura era così negativo, che tutto ciò che ho letto mi è parso ottimo?
La lettura del 2020 è stata più regolare del solito: niente lunghi viaggi, niente volumi divorati in treno o in aeroporto. Un'oretta ogni sera, ho concluso dodici titoli in dodici mesi. In media: ci sono stati periodi efficienti, e periodi in cui leggere era difficile, ansie e distrazioni dietro ad ogni angolo.
Se la fantascienza è rimasta ancora in secondo piano, ho pur sempre pescato otto dei dodici libri dal "fantastico", sci-fi, fantasy, horror, o new weird che fosse. Accanto a questi due libri biografici, ed un solo saggio—purtroppo non mi è capitato altro sotto mano. Tre dei libri erano di autori italiani. Pochi, ma più che in passato; cercherò di dargli priorità quest'anno.
Scrivere recensioni e considerazioni dopo aver chiuso un libro non è mai stato un problema, tutt'altro! Avvicinandomi alla conclusione iniziavo già a tirare le somme, a considerare il libro nel suo insieme, e nel suo rapporto con altri che ho letto. Come sempre, documentare un'esperienza influisce sull'esperienza stessa. In questo caso, credo, in modo positivo.
La pila “da leggere” non è molto alta, ma ho alcuni titoli che attendono la riapertura dei negozi, ed una gita in libreria. Come sempre però, spero in suggerimenti altrui: il mondo degli altri contiene spesso libri inaspettati ed interessanti, che nel mio angolino non incontrerei mai.